CoinJoin: un servizio “gangsteristico” per Bitcoin? (Parte 1)

Riciclaggio e Anti-Riciclaggio

Nella narrazione corrente nel mainstream il Bitcoin e le altre Crypto vengono descritte come anonime e non rintracciabili e quindi in grado da fungere da veicolo per transazioni gangsteristiche.

Nella realtà i Bitcoin e le altre Crypto sono solo in parte anonime e per alcuni versi sono anche più pubbliche delle transazioni bancarie tradizionali.

Questo perchè essendo l’address del wallet a cui dei Bitcoin o delle Crypto sono indirizzate si conosce con sicurezza dove, in ogni momento si trovano gli stessi Bitcoin o le Crypto che si stanno cercando.

Se un indirizzo è monitorato si conosce sempre se quei Bitcoin vengono spostati e dove si trovano anche se non si conosce chi c’è dietro un indirizzo pubblico perchè non si conosce di chi è la chiave privata per accedere a quell’indirizzo e controllarlo.

Esistono però dei servizi per cercano di rendere veramente anonimo il trasferimento dei Bitcoin (per ora ci limitiamo a questi e lasciamo fuori tutto quello che riguarda le altre Crypto).

Il servizio in questione è CoinJoin

Il sistema garantisce il completo anonimato trasformando dei Bitcoin presenti su un indirizzo riconoscibile in Bitcoin in un altro indirizzo che NON è riconducibile al primo.

Il modo in cui esegue questa procedura è quello di mixare vari bit coin provenienti da vari indirizzi e farne uscire lo stesso numero di Bitcoin per ognuno di coloro che hanno versato i Bitcoin.

In alcuni dei prossimi post a pagamento riprenderemo ed approfondiremo l’analisi di questi strumenti per vedere quali sono le loro caratteristiche.

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