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Jack e le tecniche di memoria - EP1

Creare ricordi tramite la Ripetizione e le Emozioni

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EP1 - "Un canestro alla volta

In questo episodio
Jack ripensa a quando giocava a basket e ai suoi primi baci ed impara che i meccanismi per costruire ricordi sono due: Ripetizione ed Emozione.

“Il rumore della palla da basket.”
La prima cosa a cui pensa Jack.
E’ uno dei suoi suoni preferiti ed attiva una serie infinita di ricordi.
I pomeriggi passati a giocare a Basket, la sensazione bullet-time che ti prende quando fai un tiro da 3 e lo guardi completare il suo arco perfetto e cadere nel canestro senza fare rumore, la partita in cui segnò persino di spalle da quanto era in flow cazzo quella partita.
“Sei ancora qui, Jack?” fa l’Architetto della Mente sorridendo.

Jack torna nel qui ed ora, si guarda intorno, è nel Dojo dell’Architetto della Mente, sta partecipando al corso sulle Tecniche di Memoria, perché vuole imparare ad usare il Palazzo della Memoria come fa Miki.
“Sì, mi sono tornate in mente delle cose”.
“Immagino che pensare ad un suono o un profumo importante per te abbia acceso i tuoi ricordi, vero? Pensare al rumore della palla da basket ti ha fatto rivivere una partita magari o qualche allenamento?”
“Sì, qualcosa del genere in effetti.”
“Già.” fa l’Architetto sorridendo, per poi allontanarsi da Jack e guardare tutte le persone presenti in aula.

“Vedete, questo è il bello della Memoria. Conserva ogni esperienza che abbiamo vissuto, anche se a volte pensiamo di aver dimenticato, Che tra l’altro, il dimenticare è uno strumento del nostro cervello legato ad un processo chiamato Oblio di cui parleremo successivamente perché ci servirà saperne di più per gestire i cicli di ripasso.

Ma il ricordare, ragazzi, è un’arte.

In questo corso non imparerete a migliorare la vostra memoria, ma il modo in cui vivete ogni giorno, per far sì che ogni vostro momento sia meritevole di essere ricordato e come usare i vostri sensi e la vostra intelligenza e la vostra fantasia per gestire le 4 Componenti dell’Apprendimento:

  • Acquisizione

  • Organizzazione

  • Solidificazione

  • Esposizione

Ed iniziamo proprio con una cosa che ha detto Jack.
Hai detto che giocavi a Basket giusto? Eri bravo?”
“Sì, sono stato anche capitano della mia squadra.”
“Uh, ottimo. Ma dimmi. Sei sempre stato bravo?”
“Mmmh no, immagino in realtà di aver sempre avuto un certo talento per il Basket ma mi sono allenato duramente.”
“Accidenti, modesto.” Nell’aula ridacchiano tutti. “E dimmi, qual è stata l’azione più difficile da imparare?”
“I tiri liberi ed i tiri da 3.”
“Come hai fatto a diventare bravo nei tiri liberi e nei tiri da 3?”

Jack sorride.
Il motivo per cui aveva iniziato a giocare a Basket è stato l’aver letto Slam Dunk in un momento della sua infanzia in cui aveva un disperato bisogno di capire chi fosse davvero.
In quel manga il protagonista Sakuragi non sa tirare così Anzai, l’allenatore, lo costringe ad un allenamento terribile: eseguire 20k canestri in una settimana.L’allenamento serve a comprendere e migliorare la forma e addestrare il corpo di Sakuragi ad eseguire il movimento corretto e soprattutto, ricordarlo.
Jack racconta tutto questo e l’Architetto della Mente sorride.

“Diamine, Jack, Slam Dunk è uno dei miei manga preferiti! E quell’allenamento è perfetto per introdurre il primo argomento di questo corso.

Ragazzi, imparare è inevitabile, ricordatelo sempre.

Nell’esempio che ci ha raccontato Jack, di questo allenamento da 20k canestri, c’è l’esempio perfetto: se segni 20k canestri, li hai imparati. Li hai imparati perché è il tuo corpo ad aver imparato, la forma corretta, la forza corretta, la sospensione corretta, il focus corretto. Parti dallo sbagliare e di volta in volta il tuo corpo impara cosa deve fare.

Perché la verità è che non si impara sbagliando: si impara ripetendo ciò che funziona.

Questo è il primo meccanismo della memorizzazione, ragazzi: la Ripetizione.

Impariamo ciò che ripetiamo, che vada bene oppure no, che ci piaccia oppure no, che sia giusto oppure no.
Ora pensate alle vostre abitudini, a quelle parti di voi a cui siete attaccati, che pensate di aver scelto consapevolmente fino a trasformarle nelle risposte alla domanda “tu chi sei?”, quando rispondete “Io sono questo” o “Io sono fatto così”.
Qui tra voi ci sarà qualcuno che fuma, qualcun altro che beve, qualcuno che ha paura di lasciare il proprio lavoro, che è in una relazione ormai finita o convinto di non essere abbastanza o magari di aver fallito e che sia troppo tardi.
Dico bene?”
L’Architetto guarda tutti, non guarda nessuno.
Ma il silenzio trattenuto indica che non ci è andato così lontano.
“Ecco, sappiate che tutto questo, tutte queste routine… non sono altro che cose che avete imparato a fare nella vostra vita, magari per caso, magari per scelta, magari perché il contesto vi ci ha portato ed avete imparato ad adattarvi a voi stessi, creando una narrazione a cui avete finito per arrendervi a causa di un bias cognitivo chiamato “fallacia narrativa”.
Perché questa è la prima regola che dovete imparare, ragazzi.
Imparare è inevitabile, perché impariamo tutto ciò che ripetiamo”.

EP2 - "Ricordate il vostro primo bacio?

“Il che ci porta all’altro meccanismo con cui costruiamo ricordi.
Vi faccio una domanda.
Ricordate il vostro primo bacio?”

Restano tutti in silenzio per un attimo, il movimento degli occhi che indica che stanno cercando da qualche parte in memoria.

Jack sorride ripensando che di primi baci ne ha avuti 2. Il primo era il bacio di un ragazzo che non aveva idea di chi fosse, il secondo di un uomo che sperava di averlo finalmente capito.

ll primo fu con Miki, nella loro folle e tenera storia d’amore durata 2 settimane quando avevano 12 anni e la vastità dei loro sentimenti non conosceva confini, come quei campi immersi nella luce dell’estate ed il giallo dei fili d’erba sembrano volerti raccontare storie bellissime ma lo faranno dopo, ora c’è da vivere la vita.

Ancora ridono pensando a quelle due settimane ma è un ricordo preziosissimo, per entrambi, Jack ne è sicuro.

Il secondo primo bacio fu invece con Anthony, all’università.

A sorprenderlo non fu tanto che fosse accaduto, ma lo sguardo di Anthony, quasi sorpreso nel vedere la sorpresa di Jack, come a dire Ehy, non era di questo che stavamo parlando finora mentre ci raccontavamo la vita e guardavamo film di cui perdavamo la metà perché distratti dal parlare e dal guardarci.

Che poi quando si era aperto con Miki e Jhonny e Morgan anche a quel punto a sorprenderlo era stata la loro sorpresa: non lo avevi ancora capito?

“Vedete? Un primo bacio non si ripete, un primo bacio è unico. Ma è un momento straordinario. Non importa che siate romantici oppure no, ragazzi, che siate grandi o piccoli. Il primo vero bacio è sempre carico di aspettative ed è un momento irripetibile. Non importa neanche che sia bello o brutto: è il primo.

E questo è l’altro meccanismo della memoria, ragazzi: l’emozione.

Ricordiamo ciò che ci emoziona, ciò che contrasta le nostre aspettative o le conferma al punto da creare una differenza potenziale.

Ricordiamo ciò che è straordinario e ciò che è straordinario non sempre è bello, ma di sicuro è sempre indimenticabile.

Vedete, il vostro cervello non è altro che un insieme di mappe neurali, ognuna delle quali conserva le informazioni per far funzionare un vostro comportamento.

Queste mappe neurali le costruite ripetendo un’azione, i vostri neuroni che trasportano le informazioni nel vostro cervello come fossero corrieri amazon e lasciano tracce.

Avete presente quelle righine che si vedono in un cervello, come fossero grandi rughe?
Ecco, prendono il nome di Solchi Neurali e conservano i vostri comportamenti.
Quei solchi però non sono fissi, no, sono come sentieri di montagna che nascono al passaggio ripetuto delle persone che schiacciano sempre la stessa erba fino a creare un percorso.
Questo aspetto è quello della ripetizione, dell’inevitabilità dell’apprendere ciò che ripetiamo.
Ma a volte alcuni eventi non hanno bisogno di essere ripetuti. Basta che ci emozionino, che ci emozionino al punto da cambiare in meglio o in peggio la nostra vita.Ed è dunque con questi due meccanismi che avremo a che fare d’ora in avanti, ragazzi.

Impareremo strategie e tecniche che vi permetteranno di creare ricordi artificiali emozionanti grazie ai PAV e alla Conversione Fonetica e che sarà più facile ricordare e ripetere grazie alla Catena Mnemonica, allo Schedario Mentale, alle Stanze ed i Loci.

E l’uso di tutte queste tecniche vi permetterà di costruire il vostro primo Palazzo della Memoria, con cui potrete ricordare ciò che volete ma soprattutto imparare a costruire il vostro futuro, un ricordo alla volta.

Quindi, mettiamoci sotto e come dico sempre… Buon Apprendimento, Viaggiatori.”

Prossimo capitolo



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#apprendimento rapido#tecniche di memoria
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