Cover photo

Jack e le Tecniche di Memoria - EP6

Stanze e Loci ciceroniani

Iscriviti alla Newsletter per ricevere il racconto "Welcome to the City" e accedere agli esercizi e agli approfondimenti dei racconti sulle tecniche di memoria.


Negli episodi precedenti


In questo episodio
L’Architetto spiega la tecnica delle Stanze e dei Loci ciceroniani, che permette di organizzare gli spazi della memoria e ritrovare più facilmente le informazioni che vogliamo ricordare.
Jack ripensa all'appartamento di Miki e al tempo che tutti loro hanno speso lì.


EP1 - “Qual è il vostro posto preferito al mondo?”

Jack non ci pensa due volte.
Il suo posto preferito al mondo è l’appartamento di Miki.
Che poi l’appartamento di Miki è stato sempre il loro appartamento, il suo, di Jhonny, di Morgan.
I genitori di Miki sono tipi strani.
Quando aveva 15 anni le hanno dato le chiavi di un appartamento che non usavano perché volevano che diventasse (ancora) più indipendente.
In quell’appartamento hanno vissuto esperienze fondamentali: feste selvagge, momenti romantici, prime volte, ultime volte.
Sono cresciuti in quell’appartamento.

“Le Stanze di Cicerone, le chiamano, come se le avesse inventate lui. Invece no. Per una serie di motivi davvero assurdi per secoli abbiamo pensato che fosse stato lui ad inventarle, invece no. Ad aver immagino per primo le Stanze è stato infatti Simonide di Ceo, l’inventore delle Tecniche di memoria, che per primo si rese conto dell’importanza di sapere dove avrebbe posto le informazioni nella propria mente per ritrovarle. Ma per ora non voglio allungare troppo il brodo, anche perché queste storie le trovate anche nel libro 'Tecniche di Memoria - Pensare meglio per vivere meglio' che riceverete per aver partecipato a questo corso.

Questa tecnica è importantissima per gestire la fase dell'organizzazione della vostra memoria nell'Apprendimento Strategico del Cambiamento Gentile, ragazzi.
Finora abbiamo lavorato molto sulla creazione di contenuti, tramite la costruzione dei PAV per generare ricordi artificiali, lo sviluppo di Catene Mnemoniche per legare tra loro e ricordare decine o centinaia di informazioni e l'uso della Conversione Fonetica e dello Schedario Mentale per memorizzare numeri.

Ma dove le mettiamo tutte queste Informazioni?
Perché in fondo il nostro cervello ha bisogno di avere certezze. Può ricordare bene, sono sicuro che per molti di voi infatti il problema non sia "imparare", ma ricordare sul lungo periodo, "ritrovare" l'informazione.

Ecco, molto semplicemente, una Stanza Mentale serve a questo: creare un contenitore mentale all'interno del quale poggerete i vostri PAV o le vostre Catene per ritrovarle più facilmente, così da gestire più facilmente i cicli di ripasso e ricordare con più efficienza.

Una Stanza mentale è molto semplice da creare ed una tecnica molto potente.
Ci sono due modalità per costruirne una.

Potete immaginare un luogo che conoscete già, oppure crearne uno da zero.”

“C’è una differenza tra i due approcci? Nel senso che uno è meglio dell’altro?” fa Rose, mentre continua a disegnare sul suo quaderno.

“Mmmm dipende, Rose. Se parliamo di memorizzare informazioni non c’è nessuna differenza di massima. Ma ci sono un paio di dettagli che possono fare la differenza:

  1. Scegliere una Stanza che conosciamo ed amiamo può renderne più immediato l’utilizzo e rendere più gradevole l’esperienza del ritrovare le informazioni di cui abbiamo bisogno

  2. Creare un Stanza da zero può rendere più intensa la nostra relazione con lo spazio e permetterci di lavorare sulle Submodalità, di cui parleremo in un'altra lezione.

Quindi, Rose, direi che vi conviene soprattutto sperimentare. Per questo adesso, ripensate alla domanda che vi ho posto all’inizio, ma tenendo in mente l’idea di scegliere o creare una Stanza Mentale.
Aggiungo un dettaglio prima di procedere con l’esercizio.
Anche se il nome della tecnica è “Stanza Mentale” il luogo può essere anche un parco, una strada, una nuvola!

Detto questo, sappiate che anche se sceglierete un posto che conoscete già potrete comunque lavorare sulle Submodalità, ovvero sui dati sensoriali della stanza, come la dimensione, i colori, i materiali, i suoni etc…”

EP2 - “Cosa c’è in questo posto?”

“Sapete che una delle cose che preferisco al mondo sono gli scheletri degli edifici?
Non so perché, mi danno un senso di romantico incredibile, come le pompe di benzina abbandonate.
Anyway, il problema è che una Stanza Mentale deve essere un luogo arredato con punti di interesse come divani, sedie, tavoli, panchine, su cui i nostri PAV o le nostre Catene possano essere poggiati per essere ritrovati quando ne abbiamo bisogno.
Questi punti di interesse prendono il nome di Loci, la parola latina per "luoghi".
Proviamo a fare un esempio.

Riprendiamo le 18 parole, userò una delle mie stanze per mostrarvi cosa intendo.
Il primo Locus che incontro è un tronco molto grande sulla riva di un fiume.
La prima parola è Trottola.
Quindi potrei immaginare una grande trottola rossa che balla il can can sul tronco.
Il secondo Locus invece è una piccola piscina naturale immersa nel verde.
La seconda parola è Pancia, quindi potrei immaginare un uomo con un grosso pancione peloso che fa il morto a galla.
Il terzo Locus poi è una panchina all’inizio di un ponte e la terza parola è Lama.
Cosa potrei fare?”
“Un Lama che legge il giornale sulla panchina.” fa Charlie.
“Bene. Cos’altro?”
“Una Lama che taglia a fette la panchina?” fa Rose.
“Benissimo. Qualcos’altro?”
“Una lama che dorme sulla panchina e russa” fa Jack.
“Perfetto, bravissimi,” fa l’Architetto entusiasta. “Questo è il modo di utilizzare le Stanze ed i Loci mentali, ragazzi. Create o scegliete un Luogo che userete come Stanza e poi inserite o scegliete dei punti di interesse che userete come Loci per poggiare i vostri ricordi.
Sapete qual è il vantaggio di questa tecnica?”
“Che è più facile ritrovare le informazioni rispetto ad una catena, no? Nel senso che se sappiamo dove abbiamo poggiato un oggetto possiamo ritrovarlo?” fa Rose, con la sua voce molto bassa, timida.
“Sì, anche se bisogna aggiungere un dettaglio per questo aspetto, ovvero essere in grado di numerare Loci e Stanze attraverso un sistema molto semplice di cui vi parlerò nella prossima lezione perché è così che si inizia a creare un vero Palazzo della Memoria.
Mi riferisco più che altro ad un’idea molto banale eppure potentissima.
Prendiamo di nuovo le 18 parole.
Se dovessimo mettere ogni parola su un Locus, occuperemmo 18 Loci.
Peeerò potremmo fare anche un’altra cosa.

Inserire solamente la Trottola sul primo Locus e considerare di aver poggiato l’intera Catena come oggetto singolo e non solo un PAV.

In questo modo possiamo risparmiare posto e immaginate di avere ad esempio un Palazzo Mentale composto da 100 Loci e su ogni Locus inserire una catena composta da centinaia di informazioni.”
“E come si fa a fare una cosa del genere?” chiede Jack.
“Beh, come insegno con il Cambiamento Gentile uno step alla volta, Jack. O forse sarebbe meglio dire un Locus alla volta in questo caso.
Ed iniziamo subito, perché nella prossima Lezione parleremo del Palazzo della Memoria, di come costruirlo e di come iniziare ad usarlo”.


Iscriviti alla Newsletter per ricevere il racconto "Welcome to the City" e accedere agli esercizi e agli approfondimenti dei racconti sulle tecniche di memoria.

Loading...
highlight
Collect this post to permanently own it.
People in a City logo
Subscribe to People in a City and never miss a post.
#tecniche di memoria#apprendimento strategico
  • Loading comments...